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Aree di emergenza

Uno degli obiettivi fondamentali del Piano di emergenza e quello di prevenire i rischi e i danni alle persone. Una modalità per perseguire tale obiettivo consiste nell’allontanamento della popolazione dalle aree soggette a rischio potenziale. Tale allontanamento può avere carattere temporaneo (inferiore alle 24 – 48 ore): per tale scopo sono individuate dal Piano Aree di attesa della popolazione, in genere coincidenti con spazi pubblici coperti. Il Piano individua altresì aree di raccolta per la popolazione, cioè apposite aree aperte, individuate per ciascun ambito territoriale omogeneo, in cui la popolazione può convergere in sicurezza e sostare sino al successivo trasferimento nelle Aree di Attesa.

Per periodi di più lunga durata, che richiedono l’allestimento di particolari apprestamenti idonei ad ospitare la popolazione, sono individuate dal piano Aree di accoglienza (o ricovero) della popolazione, e cioè aree appositamente ubicate in prossimità del centro abitato idonee ad essere collegate in tempi brevi con i principali servizi a rete e ad essere attrezzate con tende, prefabbricati o roulotte.

Il Piano individua altresì le Aree per l’ammassamento dei soccorsi, in cui convergono in caso di emergenze di tipo “B” e “C” uomini e mezzi di soccorso e Aree per l’atterraggio occasionale di elicotteri (Zone di Atterraggio in Emergenza).

Le suddette aree sono state individuate dal punto di vista:

  • Dimensionale, considerando la gravità e l’estensione del rischio complessivo individuato sul territorio in funzione del numero di abitanti teoricamente coinvolti nell’evacuazione.
  • Della sicurezza dei cittadini evacuati, considerando l’assenza o meno di rischi nell’area prescelta.
  • Della logistica, considerando la raggiungibilità agevole dell’area da parte dei soccorsi.

Le aree di emergenza sono localizzate in siti non soggetti a rischio evitando, ad esempio, le aree alluvionali, le aree in prossimità di versanti instabili, di crollo di strutture attigue, a rischio d’incendi boschivi e di interfaccia.

Le aree di emergenza sono riportate nelle cartografie allegate al Piano con la seguente scala cromatica:

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